Stevia: chimica e uso consapevole in menopausa
Oct 22, 2025
La Stevia rebaudiana è una pianta sudamericana da cui si estraggono glicosidi steviolici (stevioside, rebaudioside A, ecc.) con potere dolcificante elevato e calorie praticamente nulle.
In commercio la trovi in polvere o liquida; il profilo di gusto cambia a seconda delle proporzioni fra stevioside e rebaudioside A, per questo alcune marche risultano più piacevoli di altre (provale e scegli la tua preferita).
Se devi addolcire qualcosa, la stevia è una delle scelte più “furbe” dal punto di vista metabolico.
Chimica & metabolismo
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Molecole chiave: lo Stevioside è la molecola responsabile del suo sapore dolce. In commercio si può trovare in forma liquida o come polvere e può contenere Stevioside e Rebaudioside A, da soli o in diverse proporzioni. La molecola del Rebaudioside A contiene quattro molecole di glucosio.
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Cosa succede nell’intestino: i glicosidi non vengono assorbiti intatti; il microbiota del colon li idrolizza rimuovendo gli zuccheri e liberando lo steviolo, che poi viene assorbito e trasformato in steviol-glucuronide a livello epatico, quindi escreto. La presenza di una o più di queste molecole e la loro proporzione conferiscono al prodotto un sapore diverso. Questo è il motivo per cui alcune “marche” hanno un sapore più piacevole di altre. L’accettazione di un sapore piuttosto che un altro è di natura soggettiva, per cui ti consiglio di provarne più di una prima di decidere quale ti piace di più.
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Perché “zero calorie”. Poiché i glicosidi arrivano al colon e la quota assorbita è il metabolita steviolo, l’impatto calorico è trascurabile rispetto allo zucchero. Tutto considerato, se devi addolcire qualcosa, la Stevia è sicuramente una delle scelte più salutari.
Cosa dicono gli studi clinici
Nei testi di riferimento storici e nelle prime sperimentazioni sull’uomo, la stevia è stata considerata sicura e associata ad alcuni possibili benefici cardiometabolici: riduzioni della pressione arteriosa e miglioramenti del controllo glicemico/insulinico.
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Pressione arteriosa: trial randomizzati con stevioside in soggetti ipertesi hanno mostrato cali pressori clinicamente significativi a 3 e a 24 mesi.
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Glicemia: evidenze più recenti (2024) suggeriscono un miglioramento modesto della glicemia (soprattutto entro 1–4 mesi), ma la certezza è bassa e servono studi migliori.
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Sicurezza e limiti di assunzione: in UE l’ADI (dose giornaliera ammissibile) per i glicosidi steviolici è 4 mg/kg peso/die (come equivalenti di steviolo): valore confermato dalle più recenti rivalutazioni EFSA.
👉 Nota di contesto: l’OMS (2023) sconsiglia l’uso giornaliero dei dolcificanti non calorici per il controllo del peso a lungo termine; non è una nota di “sicurezza” contro la stevia, ma una raccomandazione di efficacia sul dimagrimento. In pratica: bene ridurre lo zucchero, ma non aspettarti che i dolcificanti da soli facciano dimagrire.
Sapore e scelta del prodotto
La proporzione fra stevioside e rebaudioside A e l’eventuale presenza di agenti di carica (es. eritritolo) modulano dolcezza e retrogusto.
La piacevolezza è soggettiva: prova 2–3 marchi prima di decretare il tuo vincitore.
Come usarla
Se non vuoi abituarti troppo al sapore dolce della stevia puoi provare queste strategie:
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Bevande calde e fredde, yogurt e ricotta, confetture “light” fatte in casa: dosi minime, aggiunte graduali.
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Pasticceria casalinga: valuta blend con agenti di volume (la stevia pura pesa pochissimo).
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Allenamento del gusto: alterna giornate senza dolcificanti per ridurre la soglia del dolce.
Menopausa: cosa ti serve davvero sapere (e come sfruttarla al meglio)
Durante la perimenopausa e la menopausa, estrogeni e progesterone calano e l’insulino-resistenza tende a salire; in più possono comparire pressione più alta, sonno più leggero e attacchi di fame più frequenti. Qui la stevia può essere utile tatticamente:
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Glicemia più stabile: dolcificare con stevia al posto dello zucchero aiuta a contenere i picchi glicemici post-prandiali e la “nebbia” di metà pomeriggio. Le evidenze sul miglioramento della glicemia sono promettenti ma non definitive; integrala in un piano alimentare ricco di fibre e proteine.
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Pressione sanguigna: se hai ipertensione, i dati su stevioside sono interessanti, ma parlane con il medico se assumi antipertensivi: l’effetto può sommarsi.
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Peso corporeo: non usare qualunque dolcificante come scorciatoia per dimagrire. L’OMS non lo raccomanda per la perdita di peso: lavora su qualità dei pasti, porzioni e movimento; la stevia è un strumento, non la strategia.
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TOS: se stai facendo o valuti la Terapia Ormonale Sostitutiva, la stevia si integra senza problemi particolari nel contesto di una dieta equilibrata; personalizza sempre con il tuo medico o farmacista.
🔹 Tip: crea una “scala” del dolce personale: parti da 1 cucchiaino di zucchero → passa a mezzo + un pizzico di stevia → poi solo stevia → poi giornate “neutre” (senza dolce). In 4–6 settimane molte donne riferiscono meno voglia di dolce e energia più costante.
Domande rapide (FAQ)
La stevia è “naturale”, quindi senza limiti? No: resta un additivo con ADI 4 mg/kg/die (sotto forma di steviolo). Usala con buon senso.
È sicura per tutti? In generale sì, ma se prendi farmaci per l'ipertensione o la glicemia alta monitora i valori quando la introduci.
Meglio rebaudioside A o stevioside? Molte persone percepiscono meno retrogusto con rebaudioside A; la scelta resta personale.
Conclusioni
La stevia è un’ottima alternativa quando vuoi ridurre lo zucchero senza rinunciare al sapore dolce.
La chimica ci spiega perché ha impatto calorico minimo e come viene metabolizzata; la clinica suggerisce potenziali benefici su glicemia e pressione in contesti specifici, mentre le autorità (EFSA) ne definiscono limiti chiari di assunzione.
Usala strategicamente in perimenopausa e menopausa: per gestire i picchi glicemici, alleggerire il carico di zuccheri e ri-educare il palato, senza aspettarti che da sola risolva il controllo del peso.
Come sempre, inseriscila in una cornice completa: proteine adeguate, abbondanza di fibre, movimento (anche forza), sonno e gestione dello stress.
È così che la scienza (e la chimica) diventano splendide alleate nel benessere quotidiano.
Risorse ed Approfondimenti
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19961353
https://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/1537
https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11533382/
https://www.efsa.europa.eu/en/topics/topic/sweeteners
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20370653
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10971305
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0278691508002330
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14693305