Gli Omini di pan di Zenzero

a tavola con mauy e chicco la chimica natale Dec 20, 2023
Omini di pan di Zenzero

Quando i miei figli erano piccoli passavo la metà del tempo a ripetere: “Non correte, non vi fate male, adesso basta”.

Chicco, che è il più piccolo, ride e urla alla sorella, Mauy: “Run, run, as fast as you can! You can’t catch me, I’m the Gingerbread man!”

Io sono cresciuta con le favole di Esopo e mi sembrava un po’ strano che loro conoscessero fiabe diverse da quelle che raccontavano a me allora, visto che in genere non mi avvilisco facilmente, sono ricorsa a GOOGLE!

Ho scoperto che questa favola è una delle più antiche del Nord Europa e risale addirittura al quindicesimo secolo. La Regina Elisabetta I d’Inghilterra era solita regalare ad i suoi ospiti più importanti, queste figurine di pan di zenzero, alla conclusione del Christmas Dinner, il giorno di Natale.

La favola narra di una vecchietta che viveva con il marito in una casetta nel bosco. Un giorno, dopo aver messo a cuocere un biscotto di pan di zenzero a forma di pupazzetto, sentì una vocina, proveniente dal forno, chiedere aiuto. Quando la signora aprì il forno però, il biscottino scappò via perché non voleva essere mangiato. Durante la sua fuga, il biscottino di pan di zenzero incontrò una serie di animali: una mucca, un cavallo, un gallo, un cane, un gatto ed un maiale che volevano mangiarlo ma il biscotto riesce sempre a sfuggire loro intonando la filastrocca di Chicco: “Corri, corri, più forte che puoi! Tanto non mi beccherai mai, io sono l’Omino di pan di zenzero!” Ciò nonostante, davanti ad un torrente, si ferma e chiede aiuto ad una volpe (e qui casca l’asino!) la quale si offre di trasportarlo dall’altra parte del fiume. Come potrete tutti immaginare, la volpe ne farà un sol boccone e dell’Omino rimarranno solo le briciole.

Ho provato a farli anche io, un po’ perché sono carini, un altro po’ perché lo zenzero mi piace molto. Rispetto a qualche anno fa, oggi è molto più facile trovarlo in molti supermercati o negozi specializzati, sia in polvere che come radice fresca.

Come molte spezie, la radice fresca contiene molti composti chimici. Uno di questi, lo Zingiberene, è quello presente in maggiore quantità arrivando a costituire il 30% dell’olio essenziale.

 

 

 

 

 

Il sapore pungente, viene però attribuito ad un altro composto, il Gingerolo.

 

 

 

 

 

Ad un occhio più allenato non sarà certo sfuggito che la struttura di questo composto chimico non è molto diversa da quella della capsacina (presente nel peperoncino piccante) e della piperina (presente nel pepe nero). La storia cambia, però, durante la cottura. Quando lo zenzero viene scaldato o essiccato, il Gingerolo si trasforma in un composto diverso, lo Zingerone, che altera il sapore della spezia.

 

 

 

 

 

Questo infatti ha un sapore meno pungente e più delicato. Se avete mai assaggiato un gingerbread sapete di cosa parlo.

Un altro composto che, durante la cottura, viene prodotto a partire dal Gingerolo è lo Shogaolo il quale possiede un sapore pungente circa il doppio più potente di quello del Gingerolo dal quale proviene.

 

 

 

 

 

Ecco svelato perché, pur avendo lo Zingerone un sapore più blando del Gingerolo, grazie alla presenza dello Shogaolo, lo zenzero sotto forma di spezie essiccata ha un sapore più pungente ed aromatico della radice fresca.

  

I Biscottini di Mauy e Chicco

A presto, per ora... e ricorda:

Stai bene, è un tuo diritto! 

Simona

Lascia un Commento

Commenti